Operazione Restore Democracy

Operazione Restore Democracy
  Gambia   Coalizione ECOWAS
Data19 - 20 gennaio 2017
LuogoGambia
Causa
EsitoEsilio in Guinea Equatoriale del presidente Yahya Jammeh al potere dal colpo di stato del 1994.
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
  • Bandiera della Casamance 180 ribelli
  • 1.733 mercenari stranieri
  • 200-800 soldati nigeriani
  • 530 soldati senegalesi
  • 1 corvetta P18N nigeriana
  • 205 soldati ghanesi
  • circa 125 soldati gambiesi
  • Perdite
    circa 26 000-45 000 sfollati gambiani
    3 500 turisti britannici evacuati
    Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

    L'operazione Restore Democracy è stato un intervento militare effettuato in Gambia a partire dal 19 gennaio 2017 da parte di alcuni membri della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS).[1] L'intervento è stato deciso dopo la sconfitta elettorale del presidente uscente Yahya Jammeh alle elezioni presidenziali del dicembre 2016, vinte da Adama Barrow; Jammeh, che aveva preso il potere con un colpo di stato nel 1994, non ha riconosciuto la sconfitta e ha dichiarato lo stato d'emergenza per 90 giorni.[2] L'Italia tramite il viceministro degli Affari Esteri Mario Giro e l'Unione europea hanno appoggiato l'ECOWAS contro il presidente uscente Jammeh.[3]

    Profughi gambiani sul confine senegalese a Karang assistiti dalla Croce Rossa Senegalese.

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